L’acquisto della prima casa, l’istruzione dei figli, o più semplicemente un viaggio. I progetti di vita possono essere diversi e per la loro realizzazione la semplice conoscenza degli obiettivi di risparmio potrebbe non essere sufficiente. L’errore che troppo spesso si commette è trascurare il bilancio familiare, senza tenere conto della propria capacità di risparmio e quindi della potenza di fuoco che si ha a disposizione (se la si ha) per raggiungere gli obiettivi prefissati. E invece è propri da qui che bisogna partire; da un’analisi della situazione finanziaria. Dunque, la prima cosa da fare per pianificare il proprio futuro è un bilancio meticoloso di tutte le entrate e uscite, esattamente come si fa alla fine del periodo amministrativo (l’anno solare) in una qualsiasi azienda. Un esercizio che risulta utile anche a chi ha un saldo positivo del bilancio familiare.
Analizzare il bilancio familiare
Analizzando tutte le spese ed eliminando gli eventuali sprechi, infatti, è possibile sempre e comunque aumentare la propria capacità di risparmio, riducendo così i tempi di raggiungimento degli obiettivi. Sovente capita di fare acquisti impulsivi e non necessari; ma catalogando tutte le uscite, e suddividendole tra ricorrenti e non (quindi, necessarie e non), si può facilmente individuare i punti su cui intervenire, su cui fare spending review. Oltre a considerare il fatto che, stilando un elenco completo delle spese si riesce ad avere una maggiore percezione delle proprie abitudini di consumo. Percezione che a volte si perde quando si effettuano acquisti con bancomat o carta di credito, o quando si fanno acquisti, magari anche diversi nello stesso giorno, di piccoli importi. Basti pensare alla bevanda più amata dagli italiani: il caffè. Mediamente, metà della popolazione tricolore beve più di due tazzine al giorno, che equivale a una spesa media di 2 euro. ovvero 60 euro al mese, 730 euro l’anno. Una spesa che presa nel singolo giorno sembra irrilevante, ma che su un orizzonte temporale più lungo assume una certa consistenza.
Le App a sostegno, delle banche…
Certo, tenere traccia e catalogare meticolosamente tutte le uscite è un esercizio che richiede costanza, pazienza e soprattutto tempo. Tempo prezioso che non sempre si ha a disposizione. Ma qui viene in aiuto la tecnologia, con le banche che negli ultimi anni hanno sviluppato delle applicazioni, scaricabili anche su smartphone e tablet, che aiutano i propri correntisti a gestire in maniera più efficiente le spese. Con queste App si ha una visione completa di tutte le uscite, dai movimenti del conto corrente a quelli delle carte, divise per categorie. Inoltre, è possibile impostare un budget mensile (sia di spesa sia di risparmio) che si vuole rispettare. Il processo è in molti casi completamente automatizzato. Usando la carta di credito, il bancomat e il conto, dunque, tutte le operazioni vengono analizzate dal software e catalogate in automatico. È comunque sempre possibile intervenire anche manualmente, per esempio per cambiare la categoria di riferimento di un determinato acquisto. Con queste applicazioni si ha a disposizione un vero e proprio assistente personale a supporto delle proprie abitudini di consumo che, proprio attraverso la categorizzazione delle spese, aiuta ad avere un quadro completo della propria situazione. E da un’attenta analisi è quindi possibile capire dove si spende di più e dove di meno, correggendo eventuali comportamenti sbagliati e pianificando al meglio il futuro. Insomma, è un vero e proprio strumento di educazione finanziaria.
… e non
Nonostante un’offerta di servizi digitali in crescendo, però, non tutti gli istituti di credito offrono oggi il servizio di bilancio familiare. Niente paura. È possibile rivolgersi a una delle tante App gratuite scaricabili sempre su device mobili dagli store di Apple o Google. Il funzionamento è simile alle applicazioni messe a disposizione delle banche, eccetto per il caricamento dei dati, che deve essere effettuato manualmente.
Infine, analizzato il bilancio e individuata la capacità di risparmio non bisogna poi dimenticarsi di controllare sempre se si sta rispettando la tabella di marcia, adottando se necessario dei “movimenti” correttivi.