Il Pos? Fino all’anno scorso era obbligatorio nei pubblici esercizi solo per le transazioni superiori ai 25 euro. Da quest’anno, per effetto della Legge di Stabilità 2016, è obbligatorio per tutti, senza limiti di transazione.
Nonostante l’obbligatorietà imposta dalla legge, ancora oggi non tutti i negozi, bar, ristoranti e liberi professionisti ne sono provvisti. Il motivo è presto detto. Le legge non ha previsto alcuna sanzione. In sostante, io “ristorante” sono obbligato a dotarmi di Pos, per consentire al cliente di pagare il servizio, ma se non lo faccio va bene lo stesso.
Così, capita sovente di imbattersi in situazioni il cliente è impossibilitato a pagare. E visto che è una brava persona, deve sbattersi per andare alla ricerca di uno sportello Atm, “volgarmente” detto bancomat, prelevare e tornare al ristorante per pagare. Beh, per legge tutto questo può essere evitato. Sì, perché se il ristorante non è dotato di Pos è possibile andarsene senza pagare. Parlo dei ristoranti perché se personalmente da un lato posso chiudere un occhio per l’edicola, oppure il bar (insomma per i piccoli esercizi dove sono più frequenti i micro pagamenti), dall’altro per i ristoranti non ammetto scuse. Una cena, nelle grandi cittaà, costa mediamente 25-35 euro a persona. E se la legge ha reso obbligatorio il Pos, il ristorante deve rispettare le norme per mettere il cliente nella condizione di pagare.
Una Venezia senza Pos
A febbraio mi è capitato di andare a Venezia per lavoro. Ho soggiornato una notte e la sera, post evento, sono andato a cena con alcuni clienti. Prima, però, ci siamo fermati in un bar per un veloce aperitivo. Perché vi dico questo? Perché, fatta eccezione per l’hotel (ci mancava solo quello), a Venezia sembra che sia quasi impossibile pagare con la carta. Quella sera ho fatto “en plein”: tre su tre. Forse sarà stata semplicemente “sfiga”, eppure nei tre esercizi pubblici in cui sono entrato non mi è stato possibile pagare con carta. Passi il bar per l’aperitivo, ma il ristorante no.
Abbiamo cenato a “Il Paradi perduto”, in Fondamenta della Misericordia, 2540. Onestamente non è per niente balenata l’idea di domandare: “è possibile pagare con carta?”. È normale che si può pagare con carta, siamo in un ristorante. Ma a fine serata la doccia fredda: “Non abbiamo il Pos”. Come non avete il Pos, ho detto io. Mi alzo e vado a parlare col proprietario. Ma lo sa che ormai è quasi un anno che il Pos è obbligatorio, lo ammonisco. “Sì certo, ma qui a Venezia abbiamo difficoltà con il collegamento Internet e non funziona”, mi risponde. Ok, non funziona. Però, possiamo provare. Chissà, una botta di culo e il collegamento va a buon fine. “No, non ce lo abbiamo”, replica ancora il proprietario.
Ce l’avete o non funziona? Vabbè, ho capito tutto. Per farla breve, mi sono trovato in forte difficoltà. Potete immaginare l’imbarazzo. Portare dei clienti a cena e non poter pagare. Hanno dovuto saldare loro il conto e poi una volta fuori ho dovuto insistere per restituirgli i soldi che sono riuscito a prelevare a un “bancomat”.
Dovesse succedere ancora, però, giuro che me ne andrò senza pagare. Come prevede la legge.
Senza Pos il pasto è gratis
Con l’entrata in vigore delle nuove norme inserite nel Codice del Consumo nel 2014, e ancora di più oggi per effetto della Legge di Stabilità 2016, il cliente ha tutto il diritto, se vuole, di pagare con carta di credito o di debito. E l’esercente deve mettere il cliente nelle condizioni di poter pagare il servizio o la prestazione. Quindi, in caso di mancanza di Pos, la colpa ricade in capo all’esercente, che dovrà quindi consentire al cliente di andarsene senza pagare, pur mantenendo il credito.
E per legge, anche in caso di preventiva informazione di assenza di Pos, l’esercente non può rifiutare le prestazione del proprio esercizio a chi è sprovvisto di contanti ma munito di carta di pagamento.
Insomma, entrati in un ristorante chiediamo subito se hanno il Pos. Se ci rispondono di no, molto gentilmente facciamo notare all’esercente che non abbiamo contati e che siamo muniti solo di “carta”. Poi sediamoci e ordiniamo lo stesso. Il titolare non può rifiutarsi. Finito la lauta cenetta ci alziamo, salutiamo cortesemente e andiamo via. Chissà se facendo così almeno i ristoranti cominceranno a rispettare la legge dotandosi di un Pos.