L’esigenza di proteggere i figli nasce da un istinto naturale. Le forme di tutela sono diverse. C’è chi ha bisogno di coprire le spese mediche, chi vuole tutelarsi da incidenti o malattie gravi e chi vuole mettere da parte un gruzzoletto da utilizzare per esempio per gli studi universitari. Sul mercato ci sono tanti strumenti assicurativi in grado di soddisfare tutte queste esigenze. Si va dalle polizze sanitarie a quelle focalizzate sulle malattie gravi, fino ad arrivare ai contratti assicurativi sulla vita per l’accumulo di capitali.
Polizze sanitarie
Le polizze sanitarie, che fanno parte del ramo malattia, comprendono il rimborso delle spese mediche o di quelle sostenute per accertamenti diagnostici e onorari medici. Può anche essere prevista una diaria da ricovero. Sono un ottimo strumento per proteggere i figli. Oltre a queste forme esistono anche altre coperture che si limitano all’invalidità permanente dovuta a malattia, o polizze che, assicurando le malattie più gravi, come tumori, infarto miocardico o morbi particolarmente invasivi, prevedono, nel caso di insorgenza, la liquidazione di un capitale. Di norma, il target tipico di questo polizze è quello dei lavoratori autonomi e liberi professionisti, che però hanno la possibilità di estendere la copertura anche al nucleo familiare e quindi ai figli. In alcuni casi l’estensione è gratuita, in altri casi, invece, è previsto un piccolo contributo aggiuntivo.
I prodotti dedicati ai figli
Sul mercato, comunque, non mancano polizze dedicate direttamente ai minori. L’obiettivo? Sempre lo stesso: proteggere i figli. Uno di questi strumenti è Protezione Junior, confezionato da MetLife. È un prodotto che parte dall’esigenza del bambino e copre sia la malattia sia gli infortuni. Protezione Junior, però, non va a rimborsare le spese effettuate. Nella pratica, in base a quello che accade al bambino e dietro certificazione dell’infortunio o della malattia, eroga una determinata somma di denaro. Non è quindi una polizza sanitaria che prevede il rimborso delle spese mediche generiche. In più, però, sono previsti dei servizi di assistenza che offrono un aiuto pratico ai genitori. Come il maestro a casa, se il figlio non può andare a scuola, o l’assistenza a domicilio. E se si estende la polizza ai genitori, uno solo o entrambi, i figli potranno contare su un importo mensile massimo, rivalutato al 3% annuo, di 600 euro per ciascun bambino assicurato, per 15 anni, in caso di invalidità permanente, pari o superiore al 40%, o decesso per infortunio di uno dei genitori. Nel caso di adesione di entrambi i genitori, se il decesso o l’invalidità li coinvolgesse simultaneamente la somma erogata salirebbe a un massimo di 900 euro per bambino. Inoltre, la copertura assicurativa continuerebbe gratuitamente fino ai 21 anni del ragazzo.
Accumulare per il futuro dei figlio
Proteggere i figli e anche sinonimo di pensare al loro futuro. Oltre alla tutela della salute, quindi, l’obiettivo dei genitori è anche accumulare un capitale per i progetti di vita. Da questo punto di vista gli strumenti sono tantissimi, come i libretti di risparmio, i piani di accumulo in fondi, o magari un fondo di previdenza complementare. Ma una polizza, sebbene abbia costi più alti, offre ai bambini uno strumento di protezione in più in caso di scomparsa prematura del genitore assicurato: un capitale che sarà tra l’altro esente dalla tassa di successione e dall’imposta sui redditi. Le compagnie offrono molti prodotti che soddisfano esigenze di questo tipo. Reale Mutua, per esempio, offre Crescita Reale Zerodiciotto, una polizza che oltre all’accumulo del capitale consente di abbinare la tutela per malattia e infortuni. PosteVita, invece, è presente sul mercato con un contratto di assicurazione sulla vita, Postafuturo da grande, che può essere sottoscritto da parenti e amici di età compresa tra i 18 e i 70 anno a favore di bambini da zero a dieni anni. La polizza prevede versamenti minimi mensili da 50 euro (o 600 euro annui) e fino a un massimo di 6mila euro per anno.
Quanto costa proteggere i figli
Le spese da sostenere per le polizze dedicate ai bambini sono mediamente molto contenute. Il costo complessivo, comunque, è legato anche alle caratteristiche delle coperture. Le polizze sanitarie hanno spese medie che si aggirano intorno ai 20-30 euro mensili, che tendono a lievitare nel momento in cui si estendono anche ai genitori. Le assicurazioni ad accumulo di capitale, invece, hanno diverse voci di spesa, che vanno dalla commissione sulla gestione separata alla percentuale di caricamento. Per valutare la bontà di queste polizze, quindi, è bene calcolarsi il costo medio per tutta la durata del contratto e confrontarlo con il rendimento atteso o garantito.